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Avengers Infinity War, la filosofia del titano pazzo
Il cinecomics chiude un ciclo lungo dieci anni con molti interrogativi
mercoledì 6 marzo 2019
10.12
Nella sale era atteso da uno stuolo di appassionati, adolescenti in visibilio e appassionati non certo millenials uniti per comprendere come possa finire una delle saghe più longeve degli ultimi anni (la prima pellicola ad avviare questa "fase" è stata Iron Man, del 2008). I soggettisti del Marvel Studios, con sapienza, hanno distillato pochissime informazioni a far da trait d'union tra i vari film. Soprattutto mostrando potentissimi artefatti - le gemme dell'infinito - che tra una scena dopo i titoli di coda, riferimenti incrociati e poteri immensi, sembravano dover legare tutto il "mondo" che si era venuto a creare a beneficio degli spettatori avidi di fantasia ed emozioni.Avenger Infinity War non delude e fa molto di più. Prometteva conclusioni ma mantiene pochissimo rimandando ad un prossimo futuro la parola "fine". Per la gioia di tutti, stranamente, che mal avrebbero digerito un termine meno che epico. Attenzione: il film gestisce una quantità di informazioni "a prova di appassionato" e il tentativo di spiegare e interpretare (e perché no, anche ipotizzare il futuro) tutto quello che scorre in sala è impresa improba. Merita un tentativo che inevitabilmente contiene spoiler. I lettori distratti sono avvisati, qui di seguito ci sono spiegazioni che rovinerebbero una visione successiva. Partiamo da una conclusione, anche piuttosto ovvia. Siamo molto distanti dal fumetto che per ambientazione e presupposti è e deve essere distante dal film. Il Thanos di Infinity Gauntlet è quasi parodistico nel suo rapporto con i comprimari e così doveva essere secondo i metri di narrazione di quegli anni ma mantiene degli spunti che i soggettisti hanno trasferito pari pari nel film. E su quello mi baso, sia per la mia interpretazione che per una "profezia" di come andrà a finire.
Guanto dell'infinito? Uno strumento, nulla di più. Mentre nel fumetto il guanto concedendo potere su tutte le componenti "concettuali" dell'universo rende il possessore "un concetto" esso stesso (i nemici di Thanos, oltre a quasi la totalità del parterre supereroistico, sono anche esseri iper potenti come Galactus e lo Straniero, ma soprattutto concetti "deificati" come lord Caos, padron Ordine, lady Amore, sire Odio, eccezionalmente esistenti come forme tangibili), nel film non si doveva (e non è stato fatto) andare sulla filosofia pura. Thanos ha un motivo, un'idea, e per raggiungerla serve uno strumento (il Guanto) che va completato con componenti "semi concettuali" potentissimi, le Gemme dell'Infinito. Il motivo, ribadiamolo, è "eliminare la scelta". Metà della popolazione dell'universo deve estinguersi, se Thanos riuscisse a farlo con uno schiocco di dita, eliminerebbe il "dolore" della scelta che rema contro la sua filosofia (ma il fine giustifica i mezzi, e quindi ammette questo metodo).
Heimdall sull'unica astronave che con un intero universo a disposizione è riuscita nella titanica impresa di incrociare quella di Thanos usa "per l'ultima volta" il suo potere solo strabuzzando i suoi occhi "che vedono tutto". E attivando un Bifrost portatile rimanda sulla terra Hulk. Poteva mandare Thor che oggettivamente è un poco più intelligente del gigante verde, poteva mandare Loki - tesseract compreso - che qualcosa avrebbe fatto. Invece manda Hulk. Gli occhi di Heimdall molto colorati non si "attivano" quando aziona il Bifrost normalmente ma quando utilizza la sua visione in tutto l'universo (ricordiamo che anche Thor, con un trapianto temporaneo degli occhi di Heimdall, riesce a "vedere", non certo attiva il Bifrost che pure in quel momento gli sarebbe servito). Quindi Heimdall prima usa la "visione", vede qualcosa, poi invia Hulk. Non per salvarlo ma perché Hulk è un messaggero, dai pensieri semplificati («Hulk vuoi combattere? No) ma comunque portatore di un messaggio. Se Strange ha percepito, sicuramente Heimdall ha visto.
Perché se alla fine di Infinity War, l'osservatore è ancora Thanos, allora alla vera conclusione di tutto, all'ultimo film possibile di questa saga, la Gemma del tempo l'avremo noi. Ora bisogna solo risolvere l'ultima equazione.
Interpretazione
Thanos (contrazione di thanatos ovvero morte nel senso di estinzione) è un filosofo. Non agisce per malvagità pura (se così fosse non avrebbe affetto per Gamora) ma per un'idea. La sua filosofia è complessa ma anche semplice: l'universo è destinato ad esaurire la sua "energia per sostenere la vita" (è giusto che sia così, è nell'ordine naturale delle cose secondo la fisica) a meno che non si possa trovare un equilibrio a cui né la natura né gli esseri viventi possono tendere, ovvero l'estinzione "programmata". E senza troppi fronzoli questa filosofia vorrebbe applicarla con un algoritmo semplice: la metà della popolazione dell'universo deve morire, estinguersi, nel senso di "non consumare energia". Per farlo lui procede per gradi, raggiunge un pianeta e ne stermina la metà della popolazione. Malvagità? No, perché lui ne stermina una metà random, senza applicare una scelta tra ricchi o poveri o chissà cos'altro. Si duole anzi di non riuscire a trovare un metodo assolutamente "senza scelta".Guanto dell'infinito? Uno strumento, nulla di più. Mentre nel fumetto il guanto concedendo potere su tutte le componenti "concettuali" dell'universo rende il possessore "un concetto" esso stesso (i nemici di Thanos, oltre a quasi la totalità del parterre supereroistico, sono anche esseri iper potenti come Galactus e lo Straniero, ma soprattutto concetti "deificati" come lord Caos, padron Ordine, lady Amore, sire Odio, eccezionalmente esistenti come forme tangibili), nel film non si doveva (e non è stato fatto) andare sulla filosofia pura. Thanos ha un motivo, un'idea, e per raggiungerla serve uno strumento (il Guanto) che va completato con componenti "semi concettuali" potentissimi, le Gemme dell'Infinito. Il motivo, ribadiamolo, è "eliminare la scelta". Metà della popolazione dell'universo deve estinguersi, se Thanos riuscisse a farlo con uno schiocco di dita, eliminerebbe il "dolore" della scelta che rema contro la sua filosofia (ma il fine giustifica i mezzi, e quindi ammette questo metodo).
Spiegazione?
L'algoritmo di Thanos ha portato a questo, ed è giusto così perché è una formula matematica, quindi asettica. La filosofia di Thanos non permette scelta nemmeno a Thanos stesso, nemmeno nei riguardi di sé stesso, perché è giusta. E che finisca così è giusto. Thanos può sorridere a fine film, perché è riuscito a diventare un concetto. Non un genocida, ma un salvatore, addirittura disposto all'autodistruzione se ciò fosse capitato. Perché un'idea sopravvive sempre. Profezia Scena finale dopo i titoli di coda: Nick Fury prima di estinguersi invia qualcosa (sending...) a qualcuno o qualcosa che ha il logo di Capitan Marvel, prossimo film Marvel dove "Thanos will return". Ma Capitan Marvel è ambientato negli anni '90... Strange quindi fa qualcosa, sfruttando per l'ultima volta la Gemma del Tempo. Ma il tempo è un segmento, quindi questo qualcosa è già successo. Quando è successo? Negli anni 90, riguarda capitan Marvel. Succederà qualcosa in quel film, che finirà con un presupposto che avrà ripercussioni nel presente. Presupposto che Fury richiama con quel "sending..." e che annullerà l'azione di Thanos o contribuirà a farlo assieme ai protagonisti, gli Avengers, in questo film eccezionalmente disuniti, non "assembled" ma "disassembled". Solo gli Avengers uniti possono generare il lieto fine, e in Infinity War, pensateci, non sono MAI stati uniti se non a tratti e a gruppi fronteggiando un nemico - Thanos - che nemico non era perché il suo principio era giusto. Affrontando un'idea senza comprenderla erano destinati al fallimento. E al bruto Hulk, lo scienziato, il logico Bruce Banner, chiede di combattere. Combattere senza un'idea, come gli altri Avengers disuniti. Hulk, assennato come non mai, risponde "No". Anche lui avrà capito con la semplice logica di un bimbo? Anche lui raggiunge l'assunto di Strange?Due personaggi che ci spiegano meglio, Nick Fury e Hulk (tacendo di Heimdall)
Nick Fury dice qualcosa apparentemente senza senso, un'imprecazione che sembra "buttata lì" ma sembra dirci anche altro. Appena Maria Hill scompare non si stupisce. Poi lo stesso destino capita anche a lui: «Figlio di p.» esplode lo storico capo dello S.H.I.E.L.D. ma senza nessuno stupore e paura. «Figlio di p.» sta per «Thanos, figlio di p., ci sei riuscito nonostante io sperassi che fino alla fine gli Avengers ti avessero fermato. Ma io sono preparato (perché so qualcosa che troveremo in Capitan Marvel?), devo usare questo dispositivo prima di sparire. Ho previsto anche questo». Controprova? Il dispositivo non sembra futuribile, anzi, è "grossolano". Lo schermo è poco definito. Tecnologia vecchia. Hulk non vuole combattere. Il vero e proprio God of War che Kratos ti dico levati, capace praticamente di distruggere Sakaar da solo o quasi, che si nutre di rabbia in modo che la sua forza e potenza aumentino in modo esponenziale, un bel fusto insomma, a cui proponi "carne cruda" ovvero poter combattere contro tutto il resto dell'universo... e non vuole combattere. Il monolite verde ha più di una ragione.Heimdall sull'unica astronave che con un intero universo a disposizione è riuscita nella titanica impresa di incrociare quella di Thanos usa "per l'ultima volta" il suo potere solo strabuzzando i suoi occhi "che vedono tutto". E attivando un Bifrost portatile rimanda sulla terra Hulk. Poteva mandare Thor che oggettivamente è un poco più intelligente del gigante verde, poteva mandare Loki - tesseract compreso - che qualcosa avrebbe fatto. Invece manda Hulk. Gli occhi di Heimdall molto colorati non si "attivano" quando aziona il Bifrost normalmente ma quando utilizza la sua visione in tutto l'universo (ricordiamo che anche Thor, con un trapianto temporaneo degli occhi di Heimdall, riesce a "vedere", non certo attiva il Bifrost che pure in quel momento gli sarebbe servito). Quindi Heimdall prima usa la "visione", vede qualcosa, poi invia Hulk. Non per salvarlo ma perché Hulk è un messaggero, dai pensieri semplificati («Hulk vuoi combattere? No) ma comunque portatore di un messaggio. Se Strange ha percepito, sicuramente Heimdall ha visto.
Perché se alla fine di Infinity War, l'osservatore è ancora Thanos, allora alla vera conclusione di tutto, all'ultimo film possibile di questa saga, la Gemma del tempo l'avremo noi. Ora bisogna solo risolvere l'ultima equazione.

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