
Tra ideali e impegno: il cambiamento non è magia
Lettera in redazione di Mauro Spallucci (Omi Trani)
Dobbiamo fare in modo che queste sfide le dobbiamo saper comunicare e trasmettere ai nostri figli/giovani. Innanzitutto con la testimonianza/esempio di vita ed investendo con fiducia nelle relazioni. Ecco perche' serve fiducia e maggiore impegno e preparazione. Senza inculcare la cultura della diffidenza che, paradossalmente, deresponsabilizza. Essere educatore, d'altronde noi genitori sappiamo che si diventa. Si educa un figlio non a non sbagliare ma a non poter sbagliare. E poi la vita e l'esperienza diventa un cammino quotidiano. Vi ricordate il cambiamento del sessantotto? Nel mese scorso ne ho parlato con due amici (... piu avanti in eta' di me...) che essendo piu' grandi di me hanno vissuto da protagonisti (di piu' del sottoscritto) quegli anni. Ed e' ovvio che anche l'esperienza personale non e' bastevole per esprimere giudizi/valutazioni positive e negative. Pero' a me/noi che vivevamo negli oratori, che venivamo - per lo piu' - da famiglie povere, modeste di operai, era ben chiaro e ci veniva insegnato che nessuna violenza produce situazioni favorevoli, che la violenza genera altra violenza, che non si possono affermare diritti se non si praticano doveri, che non si fanno ricadere sui piu' deboli ed indifesi le proprie rivendicazioni.
Forse molti nostri figli non conoscono neppure il clima di quegli anni. Gli anni 70, eredi del sessantotto. Ma ve li ricordate? Attentati, gambizzazioni, scioperi a ripetizioni, insicurezza estrema, clima di intimidazione, non si potevano esprimere ad alta voce pensieri, eccetera , eccetera. E chi di noi viaggiava sui treni? Ricordo che andavo e venivo da Milano, da Bergamo... e ne potrei raccontare piu' di una. Ricordo un giovane "politico" che mi diceva: "Vuoi capire che se uno di sinistra uccide lo fa per il bene del popolo. Se invece lo fa uno di destra e' un delinquente".
Destra e sinistra, maggioranza e minoranza, eccetera, eccetera... sempre divisioni! E mentre chi come me studiava e lavorava (d'estate anche fuori.. facendo il camerire oppure il doposcuola... oppure l'assicuratore.. oppure I lavori stagionali in campagna.....) e non voleva andava in piazza e non occupava la scuola chi invece si agitava, voleva cambiare, gridava e rivendicava I diritti .. ve li ricordate?... In gran parte erano "figli di papa'", contestatori alla ricerca del "18 politico degli esami di gruppo" e magari si agitavano per avere una "poltrona comoda, con ambizione di andare in Parlamento"'. E chi come me... continuava a studiare, ad andare in oratorio, ad andare bottega e non frequentava cortei e scioperi che si facevano quasi ogni giorno.. che fine hanno fatto... questa maggioranza silenziosa? Per la Ricostruzione di una nuova idea di comunita' solidale ed oltre le omissioni oppure le sterili autoreferenzialita'. Cercando di restare terra terra nella consapevolezza che laddove manca l'alimentazione spirituale, intellettuale ed anche fisica, si favorisce la corruzione fisica, mentale e morale.

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